GAS
TRACCIANTE SYSTEM
RICERCA
PERDITE ACQUA GAS TRACCIANTE Localizzazione gas tracciante
puntuale, Rilevatore di precisione gas tracciante Il localizzatore di gas tracciante
è in grado di localizzare velocemente e con estrema precisione anche le più piccole
perdite su reti interrate di distribuzione acqua e gas (linee principali ed allacciamenti
di tutti i materiali), tubazioni sotto traccia in ambienti interni (riscaldamento
sotto pavimento, a parete, impianti di condizionamento, etc.) ed ogni tipo di
impianti a vista e relativi accessori, quali valvole, manicotti, contatori, serbatoi,
etc. (utilizzando la speciale sonda attiva rapida a stetoscopio). Il
localizzatore di gas tracciante, grazie all’elevata sensibilità e selettività
del suo sensore a semiconduttore, rileva solo ed esclusivamente la presenza anche
minima di idrogeno premiscelato (è sufficiente al 5%) ad un comune gas inerte,
quale azoto o altri, normalmente in commercio e non è quindi necessario utilizzare
costosi additivi o gas speciali di difficile reperibilità da “pompare” con sofisticati
sistemi di compressione. Collegando semplicemente una bombola di gas
tracciante pressurizzato e creando così una sovra-pressione atmosferica all’interno
della tubazione in esame (vuota o semivuota di liquido, indipendentemente dal
suo materiale), si garantisce una sufficiente fuoriuscita di molecole di idrogeno
H2 da ogni foro, crepa, cricca etc.. Se la tubazione è a vista, queste
molecole possono essere immediatamente rilevate e “toccate” sull’esatto punto
di perdita anche se microscopico (oppure porosità di materiale difettoso) dalla
sonda attiva rapida a stetoscopio. Questa sonda è molto utile nel caso
di collaudo di contatori, condizionatori, saldature etc., non è aspirante ma è
dotata in punta di sensore protetto da una griglia ed è collegata via cavo all’unità
centrale. Nel caso di tubazioni interrate o sotto traccia, le molecole
di idrogeno, leggere e di piccola dimensione, raggiungono rapidamente la superficie
con traiettoria quasi verticale alla perdita, ma essendo estremamente volatili,
vanno letteralmente “fiutate e raccolte” direttamente dalla superficie con una
sonda aspirante passiva (non dotata di sensore e collegata via tubo al jack di
ingresso della pompa aspirante rotativa contenuta nell’unità centrale) scelta,
a seconda del tipo di superficie da analizzare, fra quella a soffietto, a tappetino
con ruote o a cannula. L’operatore, montata all’unità centrale l’appropriata
sonda passiva, percorre e “fiuta” il corridoio di ricerca (percorso del tubo);
lo strumento evidenzierà in cifre a display la zona che manifesta anche una minima
presenza di idrogeno, espressa in parti per milione (ppm). E’ possibile
a questo punto tarare a piacere più volte l’allarme visivo e l’allarme acustico
(dotato di muto) per ridurre l’area in esame ed ottenere una localizzazione puntuale
della perdita. La presenza di idrogeno H2 (in continua variazione) è
rappresentata al display in CIFRE inizialmente nella scala di ppm (da 0 a 9.999)
e successivamente nella scala percentuale (da 1% = 10.000 ppm a 100%= 1.000.000
ppm) |